Costellazioni familiari e mediali
Movimenti d’amore
Le costellazioni familiari e sistemiche sono uno strumento prezioso per chiunque voglia mettere ordine nella sua vita.
Attraverso quello che si può definire, per farsi un’idea di come funziona, un “teatro interattivo” si ha la possibilità di mettere in scena il rapporto con il proprio sistema di appartenenza, che può essere quello famigliare, aziendale o energetico.
In base alla domanda, alla motivazione che spinge a voler ricercare un significato, il campo morfogenetico conterrà delle precise informazioni che potranno essere percepite dall’operatore se la costellazione si svolge in una seduta individuale o dai rappresentanti se la costellazione si svolge in un incontro di gruppo.
Credo molto in questo strumento perché, prima di integrarlo nel mio bagaglio di conoscenze, l’ho utilizzato per 15 anni per sciogliere le mie tematiche, ottenendo sempre ottimi risultati e maggiore consapevolezza.
Movimenti d’amore
I miei 15 anni di esperienza diretta con questo metodo mi hanno fatto notare quanto siano diversi i metodi di lavoro e di quanto differente sia l’attenzione ai singoli aspetti da parte di ogni operatore.
Durante il mio tirocinio ho deciso di dare spazio al movimento del corpo, portare consapevolezza in quelli che chiamo “movimenti d’amore” per integrare meglio questi movimenti anche nell’anima.
Preferisco che vengano generati piccoli mutamenti ma radicati, consapevoli.
Lo chiamo “laboratorio” perché effettivamente è un costante sperimentare il campo, nei miei incontri non si sa mai cosa si farà.
Quello che faccio è ascoltare il campo del gruppo, cosa porta e mi metto al servizio.
Ad esempio nel primo incontro abbiamo lavorato con figure rappresentative, nel secondo con i chakra e nel terzo…con l’energia del solstizio d’inverno.
Ogni incontro diventa pura magia, se vuoi partecipare sei benvenuta/o!
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Per informazioni sulle costellazioni individuali leggi questo articolo, clicca qui.
Di seguito riporto la spiegazione completa su cosa sono le costellazioni familiari, la cui fonte è wikipedia.
Cosa sono le costellazioni familiari e sistemiche?
Le costellazioni familiari e sistemiche sono una tecnica, sviluppatasi nell’ambito della psicologia sistemica messa a punto da Bert Hellinger.
Tale tecnica viene definita “psico/quantica” e riprende aspetti dall’ipnosi di Milton Erickson, dallo psicodramma di Moreno, dalla Gestalt di Perls, dalla terapia familiare, ispirandosi anche agli assunti di Jung, Freud e altri autori che, avrebbero intuito le implicazioni dell’aspetto generazionale sulle sintomatologie[1].
Ciò che più si evidenzierebbe nel procedimento di questa tecnica è il poter accedere attraverso i “movimenti dei rappresentanti” a un “Campo Familiare Informato” che, al di là del tempo, continua a mantenere intatti tutti gli avvenimenti accaduti in una determinata famiglia.
Alcuni eventi “resterebbero registrati” in un cosiddetto “Campo Quantico” incorruttibile alla verità nascosta, rielaborata o modellata.
Aspetti generali e origine delle costellazioni familiari
Bert Hellinger dal 1993 inizia ideare il metodo delle costellazioni familiari sistemiche.
La tecnica si basa su teorie e prassi psicologiche, a partire dalla psicoanalisi (Bert Hellinger, l’ideatore delle costellazioni familiari, è stato sacerdote prima che psicoanalista), riprendendo poi molti aspetti dalla psicoterapia della Gestalt, dalla psicoterapia sistemico familiare, dall’ipnosi eriksoniana, e dallo psicodramma di Moreno.
Hellinger ritiene che la vita di ognuno sarebbe condizionata da destini e sentimenti che non sarebbero veramente propri e personali.
Malattie gravi, il desiderio di morte e problemi sul lavoro potrebbero essere dovuti, secondo questa sua teoria, a “irretimenti” del sistema-famiglia e, possono essere portati alla luce attraverso il processo delle cosiddette “costellazioni familiari”.
Queste sono costituite da una “messa in scena”, riprodotta da “rappresentanti”, che in modo intuitivo ricreerebbero le inter-dipendenze esistenti tra i componenti di una famiglia o di un gruppo, permettendo in tal modo di evidenziare le presunte dinamiche inconsce che, nel suo modello, produrrebbero sofferenza in molti aspetti della vita (relazioni affettive, relazioni professionali, rapporto con il denaro e con la salute).
Ciò che accade durante una rappresentazione familiare è stato ipoteticamente spiegato rifacendosi a teorie note ma non generalmente accettate da tutta la comunità scientifica: la teoria dei campi morfogenetici di Rupert Sheldrake, le dichiarazioni di Masaru Emoto sulla presunta “memoria delle acque”, i diversi stati di coscienza cui fa riferimento l’ipnosi eriksoniana, e altro.
Tecnica
La “costellazione” si svolge, di norma ma non esclusivamente, nel corso di seminari di gruppo, dove uno o più partecipanti sono potenzialmente interessati a rappresentare la propria “costellazione familiare”.
I seminari riguardanti le “costellazioni sistemiche”, cioè riguardanti gruppi o strutture sociali, come quelli del lavoro, di nazioni, di religioni, di società, si svolgono con una struttura simile.
Tutti i presenti si dispongono, seduti, in un cerchio molto ampio e tra loro si pone anche il conduttore, detto anche “facilitatore”.
Questi coadiuva i presenti a raggiungere uno stato di rilassamento e presenza attiva, e verifica chi tra i presenti intenda mettere in atto la propria costellazione; in linea di principio, è data la precedenza a chi non manifesta apprensione, ansia, fretta e si fa percepire come sicuro di poter formulare la propria questione in maniera chiara e precisa.
La domanda di apertura e le domande sulla famiglia
Il conduttore invita la persona prescelta a sedersi al suo fianco e quindi pone la domanda di apertura, che serve a focalizzare il tema da “esplorare”.
Il facilitatore aiuta il partecipante nel fornire la risposta più chiara, centrata e breve possibile.
Secondo quanto esposto, sarà evidente se sarà rappresentato il sistema familiare d’origine o quello attuale.
Se la risposta riguarda il passato, è interessata la famiglia d’origine (genitori, fratelli e sorelle, nonni, zii, ecc.); se la risposta riguarda il presente, è esposta la famiglia attuale (marito o moglie, compagno o compagna, attuale o eventualmente precedente, figli, e così via).
In alcuni casi, le risposte riguardano entrambe le costellazioni (quella di origine e l’attuale).
Secondo il tema formulato nella prima risposta, il conduttore pone altre brevi e circostanziate domande, sulla famiglia di origine e/o su quella attuale; alla persona è richiesto di formulare risposte molto brevi, concise e centrate unicamente sui fatti evitando di emettere commenti, interpretazioni, impressioni o emozioni personali.
La scelta e il posizionamento dei rappresentanti
Dietro invito del conduttore, il quale definisce quali debbano essere i membri della famiglia chiamati in causa nella “messa in scena”, la persona in questione, dopo essersi concentrata, sceglie tra i presenti, senza alcun criterio di somiglianza fisica o di età ma solo di corrispondenza di sesso, un rappresentante per se stesso e per ogni suo familiare coinvolto, anche se già deceduto.
La scelta si svolge in silenzio. Poi la persona interessata ha il compito, senza pensarvi troppo a lungo e sempre in concentrato silenzio, di prendere per le mani o per le spalle i rappresentanti scelti e di posizionarli al centro del cerchio, in relazione l’uno con l’altro, secondo il proprio sentire e secondo la sua immagine interiore.
Non deve dar loro alcuna particolare impostazione fisica: i rappresentanti sono inizialmente sempre tutti in piedi, con le braccia lungo i fianchi e la testa diritta.
Non devono nemmeno essere date istruzioni su stati d’animo da percepire o spiegazioni sulla loro reciproca posizione o eventuali sguardi significativi; la persona deve solamente badare a indicare chiaramente dove lo sguardo del rappresentante deve indirizzarsi.
Quando ha finito di posizionare tutti i membri della famiglia che sono stati coinvolti, il cliente si siede di fianco al conduttore in modo che entrambi abbiano la visione completa dell’insieme.
Da questo momento in poi è solo uno spettatore silente, a meno che il facilitatore non lo coinvolga direttamente, e lascia che tutto ciò che avviene agisca su di lui.
Lo svolgimento della costellazione
Ai rappresentanti viene richiesto di assecondare, senza alcuna teatralità, ogni loro basilare e istintivo movimento fisico in quanto, secondo la teoria di Hellinger, essi avrebbero – in maniera del tutto inconsapevole – cominciato ad avvertire ciò che i membri della famiglia avrebbero realmente provato, accedendo non solo ai sentimenti ma anche, in molti casi, alle sensazioni corporee dei loro rappresentati.
Secondo Hellinger sono infatti entrati in contatto con un “campo energetico” del sistema familiare in questione.
Il conduttore lavorerebbe quindi con le “forze” che, agirebbero e guiderebbero il cosiddetto “campo energetico” del sistema familiare messo in atto.
A volte il conduttore interviene spostando fisicamente i rappresentanti in altre posizioni spaziali; può chiedere loro di esprimere, con poche e semplici parole, le proprie percezioni fisiche del momento o il loro stato d’animo o i sentimenti verso se stessi o verso gli altri componenti della costellazione, e sempre e solo in quanto rappresentanti.
In certi casi chiede loro di provare a pronunciare semplici frasi che servirebbero ad annunciare tensioni o a scioglierle (“sono arrabbiato con te”, “ti prego”, “ti rispetto”, “ti onoro”, “tienimi con te”, e così via).
In altre occasioni reintegra nella “costellazione”, con nuovi e altri rappresentanti, membri della famiglia che sono stati in passato esclusi o dimenticati dal nucleo familiare in questione.
Molto spesso, e verso il termine della rappresentazione, il facilitatore chiede al cliente di inserirsi al posto del proprio rappresentante in quanto, secondo Hellinger, questo consentirebbe una completa e a questo punto integrata visione dell’insieme, e favorirebbe un’ulteriore presa di contatto con i cambiamenti che sarebbero avvenuti e che starebbero avvenendo.
Termine della costellazione
Attraverso quindi un misurato e graduale cambiamento di posizioni spaziali ed emotive dei rappresentanti, che il più delle volte si ritiene sarebbe avvenuto in maniera spontanea e, a volte, invece attraverso l’intervento del conduttore.
La “costellazione” evolverebbe verso livelli generali di maggiore comprensione, partecipazione e verso un’immagine di armonia, equilibrio e pace, che sarebbe a tutto vantaggio della persona interessata ma, di riflesso e nella maggioranza dei casi, porterebbe vantaggio anche al nucleo familiare stesso e per tutti i partecipanti al seminario.
L’immagine creata potrebbe far iniziare una trasformazione interiore della persona in questione, che potrebbe durare anche per un lungo periodo e coinvolgerebbe l’intelletto, la nostra parte consapevole, in maniera assai limitata.
Una costellazione, in genere, può durare dai 20 minuti a un’ora, ma vi possono essere costellazioni più brevi o più lunghe.
Se la costellazione dovesse mostrarsi come particolarmente emotiva, il facilitatore può porre termine alla rappresentazione, così come può fermarla se la situazione in atto dovesse manifestare stagnazione o mancanza di energia.
In genere viene sconsigliato di attuare un’altra costellazione, anche se in merito ad altri temi, in tempi brevi.
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