esercizi del perdono e delle emozioni
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ESERCIZI sul perdono e le emozioni

Esercizi sul perdono e le emozioni

Uno dei motivi per i quali pensiamo che perdonare sia difficile è che pensiamo di doverlo fare noi.

In realtà, il perdono non dipende da noi, da noi può partire solo la volontà e l’intenzione di perdonare, quello che avviene è che, così facendo, apriamo la porta all’energia del perdono che giunge a noi dalla fonte divina.

Un altro motivo che blocca lo scorrere dell’energia sono le emozioni e l’attaccamento: più rimaniamo attaccati alle emozioni che un dato evento ha provocato e più rimarremo legati a quell’evento o persona che l’ha provocato. Partendo dal presupposto che siamo umani e che la gestione efficace delle emozioni necessita molti anni di pratica e maestria, non c’è da sentirsi manchevoli se ci indugiamo. Quello che possiamo fare è fare pratica il più possibile per fare in modo di aprire quella porta che permette all’energia del perdono di fluire attraverso di noi.

Come? Con l’equilibrio emozionale!

Praticare gli esercizi del perdono e delle emozioni ti aiuterà moltissimo!

Ci sono molti modi per bilanciare le emozioni, il mio preferito è usare il tapping sui meridiani con le affermazioni e la respirazione perché è super efficace, nel giro di pochissimi minuti chiunque può essere in grado di azzerare (o quantomeno abbassare sensibilmente) l’intensità di uno stato emozionale e permettere, grazie a questo stato di neutralità, di ricevere l’energia del perdono.

Ci tengo a precisare che le emozioni vanno vissute, sperimentate e non giudicate. Tendiamo a demonizzare le emozioni “negative” quando in realtà sono nostre alleate. La rabbia ad esempio, è giudicata una delle emozioni peggiori: nessuno la ascolta, nessuno la vuole vedere. Lei non ha altro modo che farsi più grande, più la ignoriamo e la giudichiamo, più cresce.

Le emozioni sono il linguaggio che le parti di noi utilizzano per comunicare con noi, cercare di annullarle è negare sé stessi. Infatti la filosofia del mantenere la vibrazione “alta” e tutto quello che ci orbita attorno come dividere le emozioni tra buone o cattive, riduce chi ci prova in uno stato di perenne frustrazione.

Se noi avessimo il coraggio di accogliere le nostre emozioni e ascoltarle, chiedendoci quale parte di noi sta comunicando un disagio o una disarmonia, non avremmo problemi a trasformarle.

Il vero problema è l’attaccamento alle emozioni, quando non ascoltiamo il loro messaggio spesso ci attacchiamo alle cause esterne che le hanno suscitate.

Una persona ci fa un torto? Allora avrò tutti i diritti di essere arrabbiata/o con questa persona e di rimanere in quell’emozione, a volte per tutta la vita.

Questo è tossico! Non la rabbia, la paura, l’incertezza ma l’attaccamento a quello che è un “sintomo”. Un suono neutro, se prolungato nel tempo, può portarci all’esasperazione! Così accade per le emozioni, che sono neutre, ci stanno solo comunicando una verità.

Abbiamo così paura di ascoltare la nostra verità che quando ci imbattiamo in teorie che escludono la partecipazione delle nostre parti “scomode”, ci tuffiamo a pesce…

La nostra parte oscura è solo la parte che non viene ascoltata. È la parte dove vanno a finire tutte le emozioni non accolte, è la prigione dell’anima.

Tua la scelta: ascoltare le tue emozioni e trasformarle (ascolto ed equilibrio) oppure metterle in prigione (attaccamento). Un avvertimento: un giorno “i criminali” troveranno il modo di evadere e l’effetto che avrà su di te potrà non essere piacevole.

Ci hai pensato?

Mi piace come ragioni! Hai scelto di ascoltare le tue emozioni, ottima scelta!

Esercizio per bilanciare le emozioni ed accedere al perdono:

 

Ora ti invito alle tue emozioni come bambini, immagina che ci siano 14 bambini dentro di te e che ognuno di loro stia manifestando un’emozione diversa.

Tu sei il/la Grande, il genitore e siedi in mezzo a loro.

Viene da te una bambina in lacrime, non riesce a parlare ed è rigida. Ti accorgi subito che ha preso un bello spavento.

Dolcemente la fai sedere sulle tue ginocchia e la abbracci. Rimani nell’abbraccio e cerca di infondere amore e calore in quel gesto, fino a che la bimba non si calma e smette di piangere. Allora sciogli l’abbraccio e guardala negli occhi, chiedile: “che cosa ti ha spaventato tanto?”.

Qualsiasi sia la risposta, non giudicarla, è una bambina.

Quando hai accolto il suo messaggio, immagina di rassicurarla e di farla sentire ascoltata, accolta e amata e poi RINGRAZIALA! Ringraziala per averti detto cosa la spaventava, per essere venuta da te.

Quando senti che è tranquilla, lasciala andare a giocare con i suoi amichetti.

Ascoltare le nostre emozioni è come ascoltare il nostro bambino interiore, la sua innocente verità.

Nella prossima scheda troverai la posizione sul corpo di alcuni punti dei meridiani, canali energetici che secondo la medicina tradizionale cinese, corrispondono ad organi ed emozioni specifiche.

Stimolare questi punti con il tapping (tocco ripetuto) ci mette in contatto con le emozioni corrispondenti e crea una sorta di impulso che va a sciogliere eventuali ristagni/blocchi emozionali e permette all’energia di fluire nuovamente.

Aggiungere le affermazioni ci collega con le nostre parti che hanno suscitato l’emozione in questione.

Le affermazioni sono SEMPRE volte ad accogliere l’emozione, ad accettarla e ad ascoltarla per poi trasformarla in una scelta.

Possiamo sempre scegliere se rimanere in uno stato o cambiare focus. Possiamo farlo solo dopo aver compreso l’emozione che ci ha portati fuori equilibrio, altrimenti sarebbe solo reprimere le emozioni.

A volte ci vuole tempo affinché un’emozione si sciolga, magari perché non l’abbiamo ascoltata per tanto tempo. Potrebbe essere un bambino difficile, al quale dedicarsi con pazienza e perseveranza per ritrovare la via del suo cuore.

Potrebbe essere che ci siano bambini “cattivi” (etimologia del termine: cattivo = prigioniero), allora ti consiglio di iniziare le tue visite dalla prigione di cui ti accennavo prima. Ascolta tutti, non escludere nessuno.

Il cuore può accogliere tutti/e i/le bambini/emozioni che vivono in te. C’è sempre spazio, c’è sempre amore e rifugio per tutti.

 

Prima di iniziare con gli esercizi del perdono e delle emozioni è importante essere nella neutralità, nel radicamento e nella connessione con il cuore.

 

Useremo l’equilibrio emozionale per portarci nello stato ottimale al fine di ottenere il massimo beneficio dal prossimo esercizio.

 

 

I 14 punti dell’equilibrio emozionale:

 

 

  1. Vescica/incertezza
  2. Cistifellea/frustrazione
  3. Stomaco/preoccupazione
  4. Vaso governatore/stress
  5. Vaso concezione/emozioni represse
  6. Reni/paura
  7. Milza/svalutazione
  8. Fegato/rabbia
  9. Polmoni/tristezza – lasciar andare
  10. Colon/rigidità
  11. Circolazione sanguigna/sessualità repressa – equilibrio maschile/femminile
  12. Maestro del cuore/dubbio e sfiducia
  13. Cuore/dolore
  14. Switch o punto karate/instabilità emotiva (alternare due volte il pugno sul palmo della mano)

 

 

Si possono stimolare questi punti mentre si fa una visualizzazione, mentre semplicemente si respira dentro all’emozione oppure si possono usare delle affermazioni.

 

Si possono usare delle affermazioni di potere (es.: Io sono in equilibrio) oppure si può utilizzare la formula più completa (es.: Io mi amo, mi accetto e mi rispetto con questa /emozione specifica in base al punto trattato/ E mi amo, mi accetto e mi rispetto anche se ora SCELGO di trasformare /emozione reattiva e spiacevole/ in /emozione proattiva piacevole/.

 

Così facendo la paura può trasformarsi in coraggio, determinazione e serenità perché una volta “vista e ascoltata” può essere lasciata andare.

 

Per trasformare le emozioni si parte sempre dal cuore, mai dalla mente. Se la mente interferisce, difficilmente riuscirai nella tua impresa. La mente è un nostro valido alleato, essa ci mette nelle condizioni di accorgerci della realtà e delle nostre emozioni ma il suo compito finisce lì, poi passa il testimone al cuore.

E’ molto importante praticare gli esercizi del perdono e delle emozioni!

 

Esercizio del perdono

 

Una volta raggiunto uno stato di neutralità procedere con la visualizzazione, non importa “vedere” ma immaginare che stia accadendo.

Per aiutarti, ho preparato un elenco con i passi da seguire, all’inizio ti saranno d’aiuto per avere una traccia da seguire e poi il tuo cuore potrà guidarti alla sua verità.

 

I tredici passi del perdono:

 

  1. Chiudi gli occhi.
  2. Respira e ascolta il battito del tuo cuore.
  3. Immagina che intorno a te si materializzino due piramidi, una blu e una dorata con le punte rivolte in direzioni opposte, una verso l’alto e una verso il basso. (Per le donne la piramide dorata con la punta rivolta in su e piramide blu con la punta rivolta in giù e per gli uomini viceversa.)
  4. Permetti che le piramidi inizino a ruotare su loro stesse, una in senso orario e l’altra in senso anti orario.
  5. Accedi al campo sacro del grande Fiore della vita universale (ti basta una semplice intenzione e vi accederai).
  6. Invoca il campo del perdono universale che si manifesterà come un grande simbolo dell’infinito.
  7. Immagina di prendere posto in uno dei cerchi che compongono il simbolo.
  8. Collega il tuo cuore al campo del perdono. (intenzione)
  9. Invita a prendere posto nell’altro cerchio del grande 8 la persona, la situazione o la parte di te che vuoi perdonare.
  10. Collega il tuo cuore con il cuore dell’altro.
  11. Permetti il flusso del perdono, rimani fino a quando senti la pace.
  12. Ringrazia il campo, fai un bel respiro e apri gli occhi.
  13. Ascolta e prendi nota di come ti senti ripensando all’oggetto del perdono, se senti che c’è necessità di ripetere l’esercizio prendi l’impegno di ripeterlo.

 

Questo articolo fa parte del materiale che offro di supporto  nel percorso online ed ho pensato di condividerlo, mi auguro che ti sia utile!

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